barman....

Arriviamo.... ai giorni nostri dove la figura di colui che opera al bar è diventata sempre più modaiola e segue le tendenze del momento.
Si al stare al passo con i tempi ma sul volto del bartender non è ammesso neppure un sorriso amaro; se ha il mal di testa deve prendersi una doppia dose di aspirina, ma deve sorridere. E lo fa volentieri, spontaneamente più che professionalmente, perchè al barman preme il cliente, che non è l'utilizzatore del trespolo davanti al bancone, ma è l'amico o perlomeno l'amico potenziale, che viene a cercare un attimo di riposo, una pausa al suo andare sempre frettoloso, magari un tonico per il suo stomaco strapazzato.

Alla fine di questo preambolo sulla professione di barman mi viene da dire che comunque confezionare un buon drink non è tutto; la preparazione è necessaria, ma al banco bar ci deve essere anche un cuore. Un pò di psicologia e tanta umanità non possono mancare nel bagaglio professionale di un barman, non importa se giovane o già affermato.
In fondo, non è poi così difficile, perchè basterà applicare alcune regole del buon vivere anche alla propria professione: il bar, dunque, come palcoscenico e teatro, straordinariamente influenzato dal comportamento di chi lo manda avanti. Il contatto che si stabilisce con il cliente deve avere come ingredienti fondamentali il rispetto, l'equilibrio, il buon senso e una certa spigliatezza e simpatia.
L'obbiettivo è quello di far sentire l'ospite a proprio agio, e quindi ecco entrare in scena la psicologia del barman: dovrà essere filosofo, seguire la conversazione con discrezione, senza essere troppo invadente.
Un amico non troppo presuntuoso, con una vasta esperienza d'affari, di sport, di moda, di attualità, senza toccare argomenti troppo scottanti.....

FONTE:FEDERAZIONE ITALIANA BARMAN

GUARDA IL VIDEO-barman freestyle



Nessun commento: